“No! Non andartene!”- disse
con una voce supplichevole.
Lui aveva preso la sua mano,
per non lasciarla andare via.
Ti prego!
Nei suoi occhi bellissimi,
che, quando sorridono
irradiano magia,
c’era preoccupazione,
dispiacere.
Un attimo, e disse,
voglio andare.
Allontanandosi,
la mano scivolò dalle sue dita,
stringendosi in un pugno,
come se volesse annullare
il dolore del momento.
Un sentimento freddo
percorse il suo corpo,
avvertendo solitudine.
Lei era uscita davvero,
e lui, ottuso,
pensava che tornasse.
Il rumore del cancello mentre si chiudeva,
lo riportò in sè.
Lei si allontanava e si allontanava.
I suoi capelli ondeggiavano
disturbati dal vento di Ottobre,
che giocava con i rami
degli alberi secolari,
invitando all’ ultimo valzer
le foglie gialle che cadevano.
E cadevano,
volando sopra il suo corpo,
come le ultime farfalle
della stagione.
Ma lei si allontanava camminando lungo il marciapiede,
coperto,
dal tappeto dell’Autunno.
Aspettami!
Implorò ad alta voce,
mentre correva verso di lei.
Invece la voce si perdeva
nel labirinto dei rami fitti,
che creavano una corona naturale,
sopra la strada.
Aspettami!
Un attimo,
e le loro dita s’incontrarono
stringendosi forte.
Un’ onda calda di emozioni,
entrò
in ogni cellula.
Gli sguardi parlavano,
e irradiavano arcobaleni,
sfidando,
la bellezza dell’Autunno.