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Scrittori albanesi a Passaggi festival. La letteratura è un ponte

Ribotoje Gj.Musa

Shqiptari Alfred Mirash Miloti

Nji emer qe larteson emerin e Shqiperis,nji emer qe krenohen shqiptaret kudo ne bote,Alfredi njeriu i lartesive mbi çelsin qe hape ç’do dere te jetes.Artist me permasa nderkombetare,profesore,njeri qe kurre nuk thot u lodha,njeriu qe qyteza e Cervinares e ka shpadhure “QYTETAR NDERI” Akademik Gjin Musa

Scrittori albanesi a Passaggi festival. La letteratura è un ponte

Anila Bitri Lani, ambasciatrice albanese in Italia, è ospite della manifestazione a Fano, nelle Marche. Quattro incontri dedicati ad autori stranieri che scrivono nel nostro Paese

Scrittori albanesi a Passaggi festival. La letteratura è un ponte

Due Paesi separati dallo stesso mare, l’Adriatrico, gettano un ponte a Fano. All’ottava edizione di Passaggi festival della saggistica — al via da mercoledì 26 a domenica 30 — l’Albania è protagonista di una delle rassegne librarie della kermesse, l’unica dedicata alla narrativa: «Europa/Mediterraneo». Per l’occasione, sabato 29 arriverà come ospite l’ambasciatrice albanese in Italia, Anila Bitri Lani, accompagnata dall’addetta culturale Ledia Mirakaj.

Il logo della manifestazione
Il logo della manifestazione

«Europa/Mediterraneo», alla sua seconda edizione, nasce per portare nella cittadina marchigiana la letteratura straniera dei nostri «vicini di casa», e in particolare dei Balcani. Quest’anno un focus è dedicato agli scrittori albanesi che vivono in Italia: nell’ex chiesa di San Francesco, a cielo aperto (tutti gli eventi alle 22.30), presenteranno i loro libri l’italo-albanese trentenne Elvis Malaj (Il mare è rotondo, Rizzoli; venerdì 28), nella selezione del Premio Strega 2018, e due scrittori albanesi che vivono in Italia da anni. Si tratta di Arben Dedja (Trattato di medicina, Vague edizioni), medico originario di Tirana, oggi ricercatore del Dipartimento di Scienze Cardio-Toraco-Vascolari dell’Università di Padova, ma anche scrittore e traduttore, e di Durim Taci (Extra Time, Mimesis Edizioni), anche lui scrittore e traduttore, che nel suo libro sperimenta un testo «mitobiografico», un romanzo ispirato alle pratiche filosofiche della scuola milanese Mitobiografica.

Il rapporto tra il festival di Fano e l’Albania iniziò già nel 2019 — quando lo scrittore albanese in autoesilio politico in Spagna, Bashkim Shehu, fu ospite di «Passaggi» — per poi proseguire a Tirana, lo scorso febbraio, quando i referenti del festival sono stati invitati a Tirana dalla direttrice del Centro editoriale della diaspora (Ced), Mimoza Hysa, al primo convegno degli scrittori albanesi migranti. La presenza degli autori albanesi nei festival letterari stranieri è anche uno dei progetti che il governo del Paese delle aquile sta portando avanti, e che a Fano ha trovato una fertile collaborazione.

Alla rassegna «Europa/Mediterraneo» quest’anno è presente anche un’altra autrice di origini straniere ma cresciuta in Italia: giovedì 27 l’italo-polacca Dagmara Bastianelli (1982; Il balcone in pietra, Edizioni Dialoghi) presenterà il suo primo romanzo, in cui racconta la storia di una ragazza sospesa tra Polonia e Italia e la sua «doppia identità».

Gjin Musa
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